"L'ombra del vento", Carlos Ruiz Zafón
L'altro giorno mi sono ritrovata a leggere un articolo agghiacciante su Focus, che riguardava i bambini nel mondo dei computer, il mondo di oggi e faceva l'esempio di un bambino di tre anni che, vedendo una fotografia su carta, cercava di allargarla con le dita come si fa con l'i-pad, per poi dire a suo padre "E' rotto!".
Stiamo perdendo la vista sulla realtà; i bambini credono che internet sia un entità superiore che ci fa fare le cose e la realtà è solo il riflesso di esso dove mangiamo e dormiamo... ma in che razza di mondo viviamo? E' già tardi per controllare questo eccesso di tecnologia? Dipende dall'uomo, che purtroppo è famoso per non saper far altro che esagerare.
Buon weekend bambini belli.
Voglio anche,però, darvi una nota di gioia in questo scenario pessimistico: 'It's Christmas tiiiiiiime!'
baci, Puce
Sono anch'io preoccupatissimo per queste nuove generazioni TECNOGLIONITE (e non ce l'ho coi giovani: sono vecchiacci come me e più vecchi di me a volerli render così, per ricavarne potere, denaro e controllo!)
RispondiEliminaIl discorso che Zafon mette in bocca al suo personaggio è giusto. Purché, aggiungo io, si riferisca alla banalità, alla superficialità, alla stupidità e al vuoto pneumatico, e NON al "ridere" in sé, perché il non ridere mai è altrettanto stupido e diabolico del ridere sempre e per nulla. Certo, se uno ride guardando gli attuali guitti televisivi italioti, allora c'è da allarmarsi...
Ottimo spunto di riflessione, grazie! :)